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lunedì 4 gennaio 2010

Bettino Craxi merita un ricordo

Sono dieci anni che Bettino Craxi è morto in esilio in Tunisia.
Craxi statista, uomo di governo, non può che essere ricordato con rispetto e considerazione.
Craxi, uomo di Partito certo ha avuto delle colpe, uguali se non minori di tutti i leader dei partiti degli anni 80 e 90, quando la confusione fra interesse pubblico e bilanci dei partiti è stata massima.
Craxi di questo se ne è assunto la responsabilità con un memorabile discorso in Parlamento, affermando che le sue colpe, se esistevano erano le stesse di tutta la classe dirigente dei partiti di allora.
Non si poteva guardare da una parte sola, per dire quali erano i "cattivi" mentre si sorvolava, si proteggeva, quelli che, uguali fra uguali, erano stati scelti quali traghettatori fra la prima e la seconda repubblica, senza pagare il pegno, che agli altri invece era richiesto nei termini più brutali.
Crediamo che a dieci anni dalla morte in esilio di quello che storicamente è certamente stato una dei più lucidi statisti italiani nel mondo, Craxi debba essere ricordato con un esame sereno delle proprie colpe, ma anche dei propri meriti.
Le vicende di questi anni, di Silvio Berlusconi, devono far riflettere su questa "scelta divina" dei buoni e dei cattivi, da giustiziare in Piazza, perchè tutto vada così come si è deciso in qualche salotto romano e non per la scelta di milioni di Italiani.
Per questo i Socialisti chiedono un esame seremo della storia recente, un ricordo rispettoso dello statista, che si materializzi anche con l'intestaione di una strada, una piazza, un parco, a Lucca, come Capannori, a Viareggio, come a Barga.
E nelle nostre scelte dei prossimi anni peserà sicuramente la risposta che a questa richiesta di serenità di giudizio e di ricordo, sarà data dalla varie forze politiche, nate sulle ceneri della prima repubblica.

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